COME SI DIVENTA RAGAZZI DIFFICILI: “IL COMPLESSO DI TANTALO”
Chi più chi meno ha sentito parlare del “complesso di Edipo”, oggi vorrei parlare invece del “complesso di Tantalo”: Tantalo è uno dei figli di Zeus, un ragazzo adolescente che, arrabbiato con il padre che non gli concede abbastanza libertà, decide di organizzare un banchetto in cui offre da mangiare agli dei della carne umana, cosa proibita dall’ethos greco, Zeus lo scopre e gli da la seguente punizione: lo immerge per l’eternità in una fonte di acqua purissima circondato da frutti polposi e succulenti ma, ogni volta che Tantalo prova a chinarsi per bere l’acqua, questa si prosciuga, ogni volta che prova a raggiungere i frutti per mangiarli, questi marciscono.
Da qui il “complesso di Tantalo” che sta a significare che abbiamo fatto credere ai nostri ragazzi che il mondo è a loro disposizione, gli abbiamo detto che potevano avere tutto, che potevano raggiungere qualsiasi risultato e l’abbiamo fatto con lo scopo di renderli fiduciosi: in realtà, una volta entrati nell’età adolescenziale, questi ragazzi si rendono conto che gli oggetti promessi, i frutti di Tantalo, in realtà non sono così facili da raggiungere e a quel punto emergono frustrazione e sofferenza!
Un bambino a cui viene fatto credere di essere il migliore in un determinato sport o una bambina a cui viene ripetuto costantemente quanto sia bella, una volta che entra nella fase adolescenziale e si rende conto di essere “uno/a tra tanti”, può soffrire incredibilmente e sviluppare insicurezza e comportamenti problematici.
Quello che deve essere insegnato quindi è che essere una persona come tante non è un male e tenere a mente che la singola variabile che predice maggiormente il successo in età adulta non è l’intelligenza, non è lo status socio-economico della famiglia d’origine, non è il fatto di possedere un talento ma è la PERSEVERANZA, è insistere, è provarci, riprovarci e provarci ancora: nulla si ottiene facilmente e niente si ottiene senza sforzo, fatica e costanza.