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Stile di attaccamento insicuro e possibili conseguenze in età adulta


Di solito, i traumi infantili vengono associati al maltrattamento, all’abuso e alla violenza.

In realtà il trauma viene sperimentato anche quando un bambino si relaziona ad una figura di riferimento primaria (caregiver) imprevedibile: il genitore disponibile emotivamente in alcune occasioni e rifiutante in altre mette il bambino in una condizione penosa e frustrante in quanto questo si sente a volte amato e ricercato e altre odiato e respinto imparando, col tempo, a percepire l’amore come un misto di affetto e di violenza dagli effetti potenzialmente distruttivi e rovinosi.

John Bowlby sosteneva che “l’attaccamento è parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba”; il celebre psicoanalista formulò la “teoria dell'attaccamento” e, in seguito, la collega Mary Ainsworth, ideò un valido strumento di indagine, la “Strange situation”per classificare i vari tipi di attaccamento sviluppati da bambini in età scolare: nell’attaccamento sicuro il bambino, lasciato in una stanza a giocare in presenza di un estraneo, sperimenta con sicurezza il mondo circostante consapevole del fatto che la mamma tornerà infatti, quando la mamma entra nuovamente nella stanza, le corre incontro per poi tornare a dedicarsi alle sue attività ludiche. Questo stile di attaccamento è determinato dalla presenza di una figura sensibile ai segnali del bambino, disponibile e protettiva.

Nell’attaccamento insicuro ambivalente il bambino sperimenta la separazione dalla madre con grande angoscia perché, a causa dell’imprevedibilità di questa, non sa se sarà disponibile a rispondere ad un’eventuale richiesta di aiuto e non è sicuro del suo ritorno; l’esplorazione del mondo circostante è quindi esitante e ansiosa e, una volta che la mamma rientra nella stanza, le corre incontro ma continua a piangere in maniera inconsolabile anche tra le sue braccia, come se la separazione dal genitore determinasse un’insicurezza accompagnata da rabbia e da senso di impotenza.

In età adulta questo stile di attaccamento porta a vivere relazioni sentimentali basate su un discontrollo degli impulsi e sull’incapacità di percepire l’amore come un porto sicuro, come un sentimento basato sulla fiducia nell’altro. L’ansia da separazione sarà sempre molto forte, l’amore ossessivo, l’odio sempre travolgente; la possibilità di esplorare il mondo, di essere felice, di amare in una dimensione di sicurezza consolidata sono dimensioni sconosciute, l'amore viene riconosciuto solo se appare come travolgente, illusorio e drammatico.

Chiaramente chiunque attraversa dei momenti di stanchezza, di stress e di difficoltà emotiva ed essere bravi genitori non significa essere impeccabili; come sosteneva il grande psicoanalista britannico Winnicott una madre non deve essere perfetta ma “sufficientemente buona”, non si può pensare di fare sempre la cosa giusta e non si può vivere nell’angoscia che ogni “errore” determini gravi problematiche future nei propri figli ma, certamente, bisogna considerare che l’inaccessibilità emotiva, il rifiuto e gli atteggiamenti imprevedibili reiterati nel tempo possono provocare delle ferite difficili da sanare.

In questi casi, compito dello psicoterapeuta non è solo quello di offrire un aiuto nella ricerca delle cause e delle possibili soluzioni ai problemi bensì quello di offrire al paziente la possibilità di una relazione “diversa” in cui l’individuo possa ricevere quella comprensione, quella considerazione e quell'attenzione che non ha sentito di avere in passato dalle sue figure di riferimento.

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